Buon anno a tutti! Spero che abbiate trascorso delle piacevoli festività natalizie.
Con l’inizio di un nuovo anno, ho deciso che era giunto il momento di parlare di qualcosa di controverso, che per alcuni è addirittura un Tabù. Mi riferisco all’acidità, qualora riferita ad un vino. Capita spesso che i wine&food lover americani gli attribuiscano un significato spiccatamente negativo (a four-letter word in inglese). Ma la realtà è, come spesso accade, molto diversa: acido significa buono.
Il vino è sostanzialmente un grande equilibrio tra acqua, alcool e acidità. Queste sono le tre componenti principali di qualsiasi vino, a cui si deve sommare quello che è conosciuto come “estratto secco”, cioè gli elementi solidi che danno al vino colore, consistenza, aroma e sapore. Tra questi senza dubbio i più importanti sono l’alcol e l’acidità. E dal loro rapporto equilibrato, o al contrario dalla sua mancanza, dipende in larga misura la grandezza di un vino. Nonostante questo suo ruolo centrale, la Barbera continua ad esserne quasi vittima. Ma questa è completamente sbagliato.
Al di là del fatto che il termine “acidità” suoni come una brutta parola a causa del significato che assume in altri ambiti, come ad esempio la scienza, per capire questo errore è importante aprire una finestra sul commercio del vino statunitense del secondo dopoguerra. A partire dagli anni ’70 il vino è stato introdotto tra i consumatori statunitensi, fin lì estranei a questa bevanda. E nel farlo i commercianti hanno sfruttato le neonate produzioni californiane, dove era difficile produrre vini dotati di nerbo acido a causa dell’eccessivo calore. Il risultato è stato che il consumatore americano si è formato su vini poco acidi ma molto tannici. Si pensi allo Zinfandel californiano, emblema dei vini di quella regione.
E questo imprinting è rimasto nella cultura americana, determinando questo grande errore. Per questo nei prossimi post esamineremo la natura e il ruolo dell’acidità, spiegando perché essa è così importante per fare grandi vini e raccontando quale sia il suo grande legame con la Barbera.