La Barbera può certamente essere equiparata alle uve più nobili, come il Nebbiolo, il Sangiovese e l’Aglianico, distinguendosi soprattutto per la sua finezza (Steven McDonald)
Già Master Sommelier (MS), Steven McDonald è oggi Wine Director di una delle più rinomate steakhouse statunitensi, la Pappas Bros. Steakhouse a Houston, in Texas. Unanimemente considerata tappa obbligatoria per chi, trovandosi in Texas, vuole degustare dell’ottimo vino, è qui che Steven cura una lista vini recentemente premiata da Wine Spectator con il prestigioso Grand Award (questa è una delle otto carte a livello mondiale insignita di questo ambito riconoscimento quest’anno). Pur incentrata sui Cabernet Sauvignon della California ed i vini di Bordeaux, il vino italiano rimane il primo amore di Steven.
A lui rivolgiamo alcune domande sul suo rapporto con la Barbera d’Asti.
Steven, quale è stata la tua prima esperienza con la Barbera d’Asti?
La mia prima esperienza con una Barbera proveniente da una regione specifica risale ai tempi in cui lavoravo Ai Fiori a New York. Fu un lungo pomeriggio, durante il quale degustammo tante diverse etichette.
Cosa ti piace di Barbera d’Asti rispetto ad altri vitigni italiani?
Capisco l’allusione insita nella domanda seguente e la condivido. La Barbera d’Asti è sicuramente un vino particolarmente adatto agli abbinamenti gastronomici. Questo in virtù delle sue caratteristiche: un buon nerbo acido e un ricco e coinvolgente bouquet fruttato. La Barbera può certamente essere equiparata alle uve più nobili, come il Nebbiolo, il Sangiovese e l’Aglianico, distinguendosi soprattutto per la sua finezza. Da un certo punto di vista la Barbera condivide molto con il Pinot Nero.
La barbera è spesso definita “the ultimate wine food”, grazie alla sua freschezza, ai suoi brillanti sapori di frutta e alla sua versatilità. Qual è il tuo abbinamento tradizionale preferito e il tuo abbinamento creativo preferito?
Sul tradizionale dico pasta e pizza! Non credo esista niente di meglio nella vita. Per quanto riguarda quello creativo suggerisco un’ anatra affumicata al tè nero (ricordi il commento del Pinot?)
I tuoi clienti hanno familiarità con la Barbera d’Asti?
Purtroppo ancora no. Possono avere familiarità con la varietà, ma non sono abbastanza esperti per distinguere le differenze tra le varie regioni di produzione.
I tuoi clienti associano la Barbera d’Asti al Piemonte?
Anche in questo caso possono magari capirne l’origine piemontese, ma non riescono ancora distinguere tra quella astigiana e le altre.
Qual è il tuo consiglio ai produttori di Barbera d’Asti su come raggiungere sommelier e consumatori americani?
Poche e semplici regole. Innanzitutto non spingere la Barbera d’Asti verso qualcosa che non la rappresenta. Lavora sulla tipicità, mantieni la sua finezza, non speculare con i prezzi e coinvolgi la grande comunità dei sommelier, il più importante volano di crescita per il tuo vino.