È indispensabile per la Barbera d’Asti essere presente sulle tavole dei ristoranti americani. È qui che si formano i gusti e le tendenze di acquisto.
In un mondo in cui i distributori di vino indipendenti sono sempre meno numerosi, Craig Perman e la sua Perman Wine Selections è un brillante esempio di come l‘evoluzione del gusto possa accompagnarsi ad un modello di business efficace. Craig lavora nel mondo del vino ormai da molti anni, tanto da essere considerato tra le figure di riferimento non solo a Chicago, ma un po’ in tutto il paese.
A lui rivolgiamo alcune domande sul suo rapporto con la Barbera d’Asti.
Craig, quale è stata la tua prima esperienza con la Barbera d’Asti?
Sono “cresciuto” nel business del vino a Portland, in Oregon. In uno dei più grandi mercati per il vino piemontese, le mie prime esperienze con Barbera d’Asti si rifanno ad alcune degustazioni che ho avuto la fortuna di fare assieme a dei produttori piemontesi in trasferta a Portland.
Cosa ti piace di Barbera d’Asti rispetto ad altri vitigni italiani?
In linea generale possiamo dire che la Barbera d’Asti goda di una buona popolarità, grazie alla piacevole acidità che la contraddistingue. Fossi un produttore farei attenzione a preservare questo nerbo acido, fondamentale in un periodo come questo, in cui le gradazioni dei vini tendono a crescere. La freschezza è per me un elemento imprescindibile in un vino.
A proposito di cibo, la Barbera viene spesso definita “the ultimate food wine”, grazie alla sua freschezza, ai suoi aromi fruttati ed alla grande versatilità. Con cosa accompagneresti la Barbera d’Asti? Qual è il tuo abbinamento tradizionale preferito e quale quello “creativo”?
A proposito di tradizione non c’è niente di meglio di un buon piatto di tajarin conditi con del ragù di coniglio. Tra le idee non tradizionali a me viene in mente un piatto di Bibimbap, che con i suoi tratti speziati e salati si sposa meravigliosamente con la Barbera, specialmente se in versione piccante.
I tuoi clienti conoscono la Barbera d’Asti?
Assolutamente. La Barbera è molto apprezzata dai miei clienti. Interessante anche notare come ad essi piaccia muoversi tra le varie tipologie di Barbera.
La Barbera d’Asti nasce in Monferrato, una delle zone di elezione del vino piemontese. I tuoi ospiti riescono a collegare il Piemonte e la Barbera?
Assolutamente si. Però io sono fortunato in tal senso, perché nel mio negozio ci sono numerosi vini piemontesi, quindi i miei clienti hanno una buona conoscenza di questa regione.
Cosa consiglieresti ai produttori di Barbera d’Asti che vogliono raggiungere sommelier e consumatori americani?
Oggi il grande problema dei consumi di vino è rappresentato dal prezzo, in costante crescita. Per questo abbiamo la necessità di alcune etichette di Barbera d’Asti che, nei ristoranti, siano capaci di essere versate al bicchiere. Qeusta forma di consumo è infatti uno dei modi in cui i consumatori riescono ad approcciarsi ad un vino. È quindi indispensabile per la Barbera d’Asti essere presente sulle tavole dei ristoranti americani.